Provvedimento segnalato da Donato Giovenzana – Legale d’impresa – con nota di accompagnamento
Il delitto di riciclaggio si distingue da quello di ricettazione: a) in relazione all’elemento materiale che consiste nella sostituzione, trasferimento di beni o denaro provento da delitto, o nel compimento di altre operazioni tese ad ostacolare l’identificazione della provenienza delittuosa del bene; b) in relazione all’elemento soggettivo che assume la forma del dolo generico quale coscienza e volontà di effettuare operazioni volte ad ostacolare l’identificazione della provenienza dei beni.
Questo il principio espresso dalla Corte di Cassazione, II sez. pen., Pres. Cammino – Rel. De Crescienzo, con la sentenza n. 35404 del 01.08.2019.
La vicenda riguarda tre soggetti, condannati dalla Corte d’Appello di Milano per i reati di truffa e riciclaggio, che hanno impugnato la sentenza di secondo grado chiedendone l’annullamento in Cassazione. I ricorsi dei primi due imputati sono stati dichiarati inammissibili, mentre è sul ricorso del terzo imputato – ugualmente dichiarato inammissibile – che la Corte di sofferma e dal quale è possibile trarre gli spunti più interessanti di questa sentenza.
L’imputato era stato accusato e condannato per la consumazione del delitto di riciclaggio avendo ricevuto dal primo imputato, proprio datore di lavoro, assegni costituenti il profitto del delitto di truffa, che riversava sul proprio conto corrente, provvedendo alla loro successiva monetizzazione con restituzione dell’importo al proprio dante causa. Il dipendente si è difeso, fondando la propria argomentazione su un indimostrato “travisamento” dei fatti.
La Suprema Corte – in relazione allo specifico motivo di doglianza – ha precisato che il delitto di riciclaggio si perfeziona tanto nel caso in cui le condotte siano volte ad impedire in modo definitivo l’accertamento dell’illecita provenienza della res, tanto nel caso in cui le condotte realizzino solo un più difficile accertamento della provenienza del denaro dei beni e delle altre utilità ed indipendentemente dalla tracciabilità delle operazioni. Infatti, l’accertamento o l’astratta individuabilità dell’origine delittuosa del bene non costituiscono l’evento del reato di riciclaggio.
Sulla base delle suddette coordinate giurisprudenziali consegue che (come è avvenuto nel caso di specie) già il solo fatto di accreditamento su un conto personale di assegni di cospicuo importo da parte di chi, senza alcuna valida causa giuridica sottostante, li monetizza consegnando successivamente la provvista così realizzata al proprio dante causa è sufficiente ad integrare sotto un profilo materiale il delitto di riciclaggio. La puntuale ricostruzione e descrizione delle condotte in concreto realizzate dall’imputato sono, sotto un profilo materiale, sufficienti ad integrare il delitto contestato, e sul punto appare del tutto corretta la qualificazione giuridica del fatto ritenuta dalla Corte territoriale.
Per ulteriori approfondimenti si rinvia ai seguenti contributi pubblicati in Rivista:
ANTIRICILAGGIO: IL MERO POSSESSO DI INGENTE SOMME IN CONTANTI NON È SUFFICIENTE A PRESUPPORRE LA PROVENIENZA ILLECITA DELLO STESSO
IN ASSENZA DI ELEMENTI A SOSTEGNO, NON PUÒ ESSERE PRESUPPOSTO IL REATO DI RICICLAGGIO
Sentenza | Corte di Cassazione, Pres. Gallo, Rel. Monaco | 27.08.2018 | n.39006
https://www.expartecreditoris.it/provvedimenti/antiricilaggio-il-mero-possesso-di-ingente-somme-in-contanti-non-e-sufficiente-a-presupporre-la-provenienza-illecita-dello-stesso
ANTIRICICLAGGIO: INTEGRA IL DELITTO DI RICICLAGGIO IL CONSAPEVOLE IMPEDIMENTO DELL’ACCERTAMENTO DELL’ORIGINE DEI FONDI OPPURE LO RENDE DIFFICILE
DISTINZIONE TRA RICICLAGGIO E RICETTAZIONE
Sentenza | Corte di Cassazione – Seconda Sezione Penale, Pres. Fiandanese – Rel. Beltrani | 17.11.2017 | n.52549
https://www.expartecreditoris.it/provvedimenti/antiricilaggio-integra-delitto-riciclaggio-consapevole-impedimento-dellaccertamento-dellorigine-dei-fondi-oppure-lo-rende-difficile
ANTIRICICLAGGIO: LA CASSAZIONE TORNA SUL TEMA DEL TRASFERIMENTO DI DENARO CONTANTE
É VIETATO IL TRASFERIMENTO DI DENARO IN CONTANTI E DI TITOLI AL PORTATORE QUANDO ESSO SIA PARI O SUPERIORE ALLA SOGLIA LIMITE, PREVISTA EX LEGE
Ordinanza | Cassazione Civile, Sezione VI-2, Pres. Picaroni – Rel. Grasso | 26.04.2018 | n.10147
https://www.expartecreditoris.it/provvedimenti/antiriciclaggio-la-cassazione-torna-sul-tema-del-trasferimento-di-denaro-contante
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