Nel caso di domanda proposta dal correntista, l’accertamento del dare e avere può del pari attuarsi con l’utilizzo di prove che forniscano indicazioni certe e complete atte a dar ragione del saldo maturato all’inizio del periodo per cui sono stati prodotti gli estratti conto; ci si può inoltre avvalere di quegli elementi i quali consentano di affermare che il debito, nell’intervallo temporale non documentato, sia inesistente o inferiore al saldo passivo iniziale del primo degli estratti conto prodotti, o che permettano addirittura di affermare che in quell’arco di tempo sia maturato un credito per il cliente stesso; diversamente si devono elaborare i conteggi partendo dal primo saldo debitore documentato.
Questo il principio espresso dalla Corte di Cassazione, Sez. I, Pres. De Chiara- Rel. Di Marzio nella sentenza n. 29575 del 24.12.2020.
Nel caso di specie la banca condannata alla restituzione di quanto pagato dalla cliente correntista in termini di interessi, conveniva l’erede della stessa al fine di ottenere la cassazione della sentenza della Corte d’Appello.
Al riguardo, la Corte specifica che nei rapporti bancari di conto corrente, in caso di invalidità validità della pattuizione di interessi ultralegali o anatocistici a carico del correntista e riscontrata la mancanza di una parte degli estratti conto, riportando il primo dei disponibili un saldo iniziale a debito del cliente, occorre distinguere il caso in cui il correntista sia convenuto da quello in cui sia attore in giudizio.
Orbene, nella prima ipotesi l’accertamento avviene con l’impiego di mezzi di prova idonei a fornire indicazioni certe e complete che diano giustificazione del saldo maturato all’inizio del periodo per cui sono stati prodotti gli estratti conto.
Possono essere utilizzati, altresì, elementi probatori come le ammissioni del correntista stesso, atte ad escludere che, con riferimento al periodo non documentato da estratti conto, questi abbia maturato un credito di imprecisato ammontare, così che i conteggi vengano rielaborati considerando pari a zero il saldo iniziale del primo degli estratti conto prodotti; in mancanza di tali dati la domanda deve essere respinta.
Nel caso in cui, invece, ad agire sia il cliente, l’accertamento in esame può essere effettuato con prove che forniscano indicazioni certe e complete idonee a fornire contezza del saldo maturato all’inizio del periodo per cui sono stati prodotti gli estratti conto.
Nel caso in esame, il correntista attore non aveva provato che il saldo del conto, in ragione della nullità delle clausole concernenti interessi convenzionali e anatocismo, fosse inferiore, ed in quale misura, rispetto a quello risultante dagli estratti.
E’ per tale ragione, che la Suprema Corte ha cassato la sentenza della Corte territoriale, rinviando per le spese alla stessa.
Per ulteriori approfondimenti in materia, si rinvia ai seguenti contributi pubblicati in Rivista:
INDEBITO: onere del cliente di produrre l’intera sequenza degli estratti conto
La serie ininterrotta dovrà partire dall’inizio del rapporto
Sentenza | Tribunale di Brescia, Giudice Lorenzo Lentini | 27.05.2021 | n.1484
Nella prima ipotesi può impiegare ulteriori mezzi di prova volti a fornire indicazioni certe e complete
Sentenza | Corte di Cassazione, I Sez. Civile, Pres. De Chiara – Rel. Falabella | 02.05.2019 | n.11543
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