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Articolo a cura dell’avv. Diego Domenico Griffo, del foro di Napoli Nord
MASSIMA
Nel caso in cui venga stipulato un complesso accordo negoziale in cui una banca concede una somma a mutuo e la eroghi effettivamente al mutuatario (anche mediante semplice accredito, senza consegna materiale del danaro), ma, al tempo stesso, si convenga altresì che tale somma sia immediatamente ed integralmente restituita dal mutuatario alla mutuante (e se ne dia atto nel contratto), con l’intesa che essa sarà svincolata in favore del mutuatario stesso solo al verificarsi di determinate condizioni, benché debba riconoscersi come regolarmente perfezionato un contratto reale di mutuo, deve però escludersi, ai sensi dell’art. 474 c.p.c., che dal complessivo accordo negoziale stipulato tra le parti risulti una obbligazione attuale, in capo al mutuatario, di restituzione della somma stessa (che è già rientrata nel patrimonio della mutuante), in quanto tale obbligazione sorge – per volontà delle parti stesse – solo nel momento in cui la somma in questione sia successivamente svincolata in suo favore ed entri nuovamente nel suo patrimonio; di conseguenza, deve altresì escludersi che un siffatto contratto costituisca, da solo, titolo esecutivo, essendo necessario un ulteriore atto, necessariamente consacrato nelle forme richieste dall’art. 474 c.p.c. (atto pubblico o scrittura privata autenticata) che attesti l’effettivo svincolo della somma già mutuata (e ritrasferita alla mutuante) in favore della parte mutuataria, solo in seguito a quest’ultimo risorgendo, in capo a questa, l’obbligazione di restituzione di quella somma.
Questo è il principio espresso dal Tribunale di Verona, Giudice Paola Salmaso con l’ordinanza del 19 febbraio 2025, con la quale ha sospeso l’esecuzione forzata promossa da creditore procedente, evidenziando come il contratto non generasse un credito certo, liquido ed esigibile, in linea con la pronuncia della Cassazione n. 12007/2024 e in attesa del rinvio pregiudiziale alle Sezioni Unite.
- IL CASO DI SPECIE
La vicenda riguarda un’azione esecutiva promossa da una Banca sulla base di un contratto di mutuo che prevedeva:
– L’apparente erogazione della somma mediante accredito sul conto del mutuatario presso la stessa banca;
– L’immediata restituzione dell’importo all’istituto di credito, con successivo svincolo subordinato alla comunicazione del notaio;
– La firma di una quietanza liberatoria, nonostante il mutuatario non avesse ricevuto il denaro in modo effettivo.
Il Tribunale di Verona ha ritenuto che l’istituto bancario non potesse agire esecutivamente senza dimostrare, attraverso un atto pubblico o una scrittura privata autenticata, l’effettiva messa a disposizione della somma, disponendo quindi la sospensione dell’esecuzione.
- L’INIDONEITÀ DEL MUTUO A COSTITUIRE TITOLO ESECUTIVO
Il Giudice ha evidenziato che il contratto di mutuo conteneva una clausola che condizionava la disponibilità della somma a un evento futuro, privando il mutuatario del diritto immediato ai fondi.
Il mutuo non può essere considerato titolo esecutivo per le seguenti ragioni:
– Mancata effettiva erogazione: sebbene il contratto riportasse l’accredito della somma, il denaro non è mai entrato nella disponibilità reale del mutuatario, essendo stato immediatamente vincolato dalla banca.
– Quietanza priva di valore giuridico: la firma di una quietanza non può conferire valore esecutivo al contratto se il mutuatario non ha mai ricevuto effettivamente la somma (Cass. 12007/2024).
– Condizione sospensiva sull’utilizzo dei fondi: il trasferimento della somma dipendeva da una successiva comunicazione notarile, il che impediva al mutuatario di disporne liberamente e rendeva il credito della banca non immediatamente certo, liquido ed esigibile ai sensi dell’art. 474 c.p.c.
– Mancanza di un atto successivo conforme all’art. 474 c.p.c.: per ottenere titolo esecutivo, la banca avrebbe dovuto produrre un atto notarile o una scrittura privata autenticata che attestasse lo svincolo effettivo delle somme.
Il Tribunale ha inoltre sottolineato che la mancata effettiva erogazione della somma potrebbe determinare la nullità del contratto per difetto di causa ai sensi dell’art. 1418 c.c., poiché il mutuo, in quanto contratto reale, si perfeziona solo con la consegna effettiva del denaro al mutuatario. Se tale trasferimento è vincolato a condizioni ulteriori e non avviene nel momento della stipula, viene meno la causa stessa del contratto, con conseguente impossibilità di fondare su di esso un’azione esecutiva.
- SOSPENSIONE DELL’ESECUZIONE E ATTESA DELLA DECISIONE DELLE SEZIONI UNITE
Il Giudice ha disposto la sospensione dell’esecuzione forzata in attesa della pronuncia delle Sezioni Unite della Cassazione, a cui la questione è stata rimessa con rinvio pregiudiziale ex art. 363-bis c.p.c. L’udienza è fissata per l’11 giugno 2025.
- CONCLUSIONI
Questa pronuncia rappresenta un’importante innovazione giurisprudenziale, in quanto afferma con chiarezza che un mutuo con clausole di svincolo condizionato non può costituire titolo esecutivo senza un atto successivo che ne attesti l’effettiva erogazione. Il provvedimento segna una svolta rispetto all’orientamento tradizionale, poiché per la prima volta viene evidenziata con forza la necessità di garantire la reale disponibilità della somma per configurare il mutuo come titolo esecutivo.
L’assenza di un’erogazione immediata e incondizionata priva il contratto della sua funzione economico-giuridica, impedendo alla banca di agire in via esecutiva senza una prova formale dello svincolo dei fondi.
Questa interpretazione rafforza la tutela dei mutuatari, impedendo l’uso strumentale di clausole che simulano un’erogazione inesistente e che, di fatto, vincolano il capitale senza garantirne la disponibilità effettiva.
La decisione del Tribunale di Verona si inserisce nel solco della giurisprudenza più recente e avrà un impatto significativo sulle strategie delle banche nelle procedure esecutive. In attesa della decisione delle Sezioni Unite della Cassazione, la sospensione dell’esecuzione conferma che, senza un atto pubblico o una scrittura privata autenticata, non può esserci titolo esecutivo su un credito non immediatamente certo, liquido ed esigibile.
BIBLIOGRAFIA
– Corte di Cassazione, Sentenza 3 maggio 2024, n. 12007;
– Tribunale di Verona, Ordinanza del 19 febbraio 2025, R.G. n. 11/2023 RGE;
– Codice di Procedura Civile, art. 474;
– Codice Civile, art. 1418.
Per ulteriori approfondimenti in materia si rinvia ai seguenti contributi pubblicati in Rivista:
IN SENSO CONTRARIO:
MUTUO CON DEPOSITO CAUZIONALE: COSTITUISCE VALIDO TITOLO ESECUTIVO EX ART. 474 CPC
LE CONDIZIONI RELATIVE ALLO SVINCOLO DELLA SOMMA EROGATA SUL CONTO (E SUBITO DOPO DEPOSITATA) SONO RISOLUTIVE E NON SOSPENSIVE
Ordinanza | Tribunale di Napoli, Giudice Stefania Cannavale | 18.12.2024 |
MUTUO CONDIZIONATO: VALE QUALE TITOLO ESECUTIVO AI SENSI DELL’ART 474 CPC
IL DEPOSITO CAUZIONALE INFRUTTIFERO NON INFLUISCE SULL’EFFICACIA DELLA MESSA A DISPOSIZIONE DELLA SOMMA IN FAVORE DEL MUTUATARIO
Ordinanza | Tribunale di Latina, Giudice Alessandra Lulli | 21.10.2024 |
MUTUO CON DEPOSITO CAUZIONALE INFRUTTIFERO: COSTITUISCE VALIDO TITOLO ESECUTIVO
IL TRASFERIMENTO DEL DENARO DALLA BANCA AL MUTUATARIO COSTITUISCE EFFETTIVA EROGAZIONE DEI FONDI
Ordinanza | Tribunale di Cuneo, Giudice Rodolfo Magrì | 07.10.2024 | n.4
MUTUO CON DEPOSITO CAUZIONALE: COSTITUISCE VALIDO TITOLO ESECUTIVO
IL DEPOSITO CONTESTUALE ALL’EROGAZIONE E QUIETANZA DELLA SOMMA PRESUPPONE L’AVVENUTA TRADITIO E QUINDI IL PERFEZIONAMENTO DEL CONTRATTO
Ordinanza | Tribunale di Siena, Giudice Giulia Capannoli | 10.07.2024 |
IL GIUDICE SMENTISCE L’ORIENTAMENTO ESPRESSO IN CASS. CIV. N. 12007 DEL 3 MAGGIO 2024
Ordinanza | Tribunale di Siena, Giudice Marianna Serrao | 13.06.2024 |
MUTUO CON DEPOSITO CAUZIONALE: VALE COME TITOLO ESECUTIVO, ESSENDOVI LA TRADITIO DELLE SOMME EROGATE
IL GIUDICE CONTRADDICE LA SENTENZA DELLA CASSAZIONE N. 12007 DEL 3.05.2024, ALLINEANDOSI ALL’ORDINANZA N. 25632 DEL 27.10.2017
Ordinanza | Tribunale di Arezzo, Giudice Elisabetta Rodinò di Miglione | 06.06.2024 |
MUTUO CONDIZIONATO: VALE COME TITOLO ESECUTIVO
IL TRIBUNALE RITIENE DI NON ADERIRE ALLA RECENTE DECISIONE DELLA CORTE DI CASSAZIONE N.12007 DEL 3.05.2024
Ordinanza | Tribunale di Napoli Nord, Giudice Alessandro Auletta | 15.05.2024 |
https://www.expartecreditoris.it/provvedimenti/mutuo-condizionato-vale-come-titolo-esecutivo
MUTUO CON DEPOSITO CAUZIONALE INFRUTTIFERO: COSTITUISCE VALIDO TITOLO ESECUTIVO
LA QUIETANZA RILASCIATA DAL DEBITORE COMPORTA COMUNQUE IL TRASFERIMENTO DEL DENARO DAL PATRIMONIO DELL’ISTITUTO DI CREDITO A QUELLO DEL MUTUATARIO
Sentenza | Tribunale di Foggia, Giudice Michele Palagano | 03.04.2024 | n.946
MUTUO: AI FINI DELLA VALIDITÀ È SUFFICIENTE LA DISPONIBILITÀ GIURIDICA DELLA SOMMA PRESTATA
CONFIGURA CONSEGNA IDONEA A PERFEZIONARE IL CONTRATTO NON ESCLUSIVAMENTE LA MATERIALE E FISICA TRADITIO DEL DENARO NELLE MANI DEL MUTUATARIO
Ordinanza | Corte di Cassazione, Pres. Rubino – Rel. Condello | 27.02.2023 | n.5921
MUTUO IPOTECARIO: È EFFETTIVAMENTE EROGATO ANCHE SE VINCOLATO A INCOMBENTI FORMALI DEL MUTUATARIO
VALIDO COME TITOLO ESECUTIVO ANCHE SE LA SOMMA È POSTA IN DEPOSITO CAUZIONALE INFRUTTIFERO
Sentenza | Tribunale di Perugia, Giudice Giulia Maria Lignani | 15.12.2021 | n.1720
MUTUO: COSTITUISCE PROVA DELLA TRADITIO LA COSTITUZIONE DI UN DEPOSITO CAUZIONALE INFRUTTIFERO
È UN AUTONOMO ATTO DI DISPOSIZIONE DEL BENE AD OPERA DEL MUTUATARIO
Sentenza | Tribunale di Forlì, Giudice Giorgia Sartoni | 24.04.2020 | n.309
MUTUO CON DEPOSITO CAUZIONALE: PER IL PERFEZIONAMENTO NON OCCORRE LA MATERIALE TRADITIO DEL DENARO
È SUFFICIENTE IL CONSEGUIMENTO DELLA DISPONIBILITÀ GIURIDICA
Ordinanza | Tribunale di Roma, Giudice Cristina Liverani | 16.01.2019 |
MUTUO: COSTITUISCE PROVA DELLA CD. “TRADITIO” LA COSTITUZIONE DI UN DEPOSITO CAUZIONALE INFRUTTIFERO
LA PIENA DISPONIBILITÀ GIURIDICA EQUIVALE ALLA CONSEGNA MATERIALE DELLA SOMMA
Ordinanza | Corte di Cassazione, Sez. prima civile, Pres. Didone – Rel. Bisogni | 27.10.2017 | n.25632
IN SENSO CONFORME:
MUTUO FONDIARIO: IL CONTRATTO CONDIZIONATO È INIDONEO AD ASSUMERE L’EFFICACIA DI TITOLO ESECUTIVO
LA PECULIARITÀ È QUELLA DI PERFEZIONARSI CON LA DATIO REI E NON PER EFFETTO DEL MERO CONSENSO ESPRESSO DALLE PARTI
Ordinanza | Tribunale di Tivoli, Giudice Marco Piovano | 05.04.2019 |
ESECUZIONE FORZATA: IL MUTUO IPOTECARIO CON DEPOSITO CAUZIONALE NON È TITOLO ESECUTIVO
È NECESSARIO UN ULTERIORE ATTO, CONSACRATO NELLE FORME RICHIESTE DALL’ART. 474 C.P.C. CHE ATTESTI L’EFFETTIVO SVINCOLO DELLA SOMMA GIÀ MUTUATA
Sentenza | Corte di Cassazione, Pres. De Stefano – Rel. Tatangelo | 03.05.2024 | n.12007
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