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Nell’ambito della disciplina di cui all’art. 50 TUB, la prova agevolata del credito bancario deve ritenersi utilizzabile anche da parte della società resasi cessionaria di tale credito nell’ambito di un’operazione di cartolarizzazione, sempre che l’estratto conto certificato sia stato rilasciato, come nel caso di specie, dalla banca cedente.
Questa è la regola espressa dal Tribunale di Ravenna, Giudice Massimo Vicini, con la sentenza n. 195 del 8 marzo 2018.
E’ accaduto che una società, cessionaria di crediti bancari in sofferenza, otteneva un decreto ingiuntivo sulla base di idoneo estratto conto munito di certificazione di veridicità, liquidità e conformità ex art. 50 del T.U.B.
La società ingiunta si opponeva, unitamente ai fideiussori, al titolo monitorio, eccependo, tra l’altro, la mancanza di idonea prova scritta del credito azionato.
Il Giudice di merito, nel rigettare l’eccezione, ha affermato che, contrariamente a quanto sostenuto dagli opponenti, la prova agevolata del credito bancario, prevista dal citato art. 50 del T.U.B., deve ritenersi utilizzabile anche da parte della società resasi cessionaria di tale credito nell’ambito di un’operazione di cartolarizzazione.
Tuttavia, il Giudice ha altresì chiarito che tale possibilità è riconosciuta a soggetti –non bancari – cessionari del credito, sempre che l’estratto conto certificato sia stato rilasciato, come nel caso di specie, dalla banca cedente, escludendo, dunque, un’estensibilità del potere certificatorio ex art. 50 TUB a soggetti non bancari.
Per ulteriori approfondimenti si rinvia ai seguenti contenuti pubblicati in Rivista:
ESTRATTO CONTO: LA CERTIFICAZIONE UNILATERALE DEL SALDO NON È MAI SUFFICIENTE
L’ART. 50 TUB RICHIEDE UN VERO E PROPRIO ESTRATTO CON LA REGISTRAZIONE DELLE VARIE PARTITE IN DARE E AVERE
Ordinanza | Corte di Cassazione, I sez. civ., Pres. De Chiara – Rel. Di Marzio | 24.12.2020 | n.29577
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