In materia di compensi professionali, la circostanza che l’avvocato si sia avvalso della facoltà di difesa personale prevista dall’art. 86 c.p.c. non incide sulla natura professionale dell’attività svolta e, pertanto, non esclude che il giudice debba liquidare in suo favore, secondo le regole della soccombenza e in base alle tariffe professionali, i diritti e gli onorari stabiliti per la prestazione resa.
Questo è il principio espresso dalla Corte di Cassazione, Pres. Manna – Rel. Guida, con la ordinanza n. 2650 del 29 gennaio 2024.
Nel caso di specie un avvocato, dopo aver proposto presso il Giudice di pace opposizione a una sanzione amministrativa, nonostante l’accoglimento della domanda, si è visto soccombente nella parte relativa alla liquidazione delle spese.
Per questo ha proposto appello presso il Tribunale di Napoli Nord, lamentando l’inadeguatezza delle somme liquidate.
Il giudice ha dichiarato inammissibile l’appello per difetto di legittimazione attiva del procuratore antistatario, cui è preclusa l’impugnazione in proprio della pronuncia sulle spese, anche sotto il profilo della sufficienza delle somme liquidate.
Con ricorso in Cassazione, sulla base di due motivi, l’avvocato ha impugnato la sentenza nella parte in cui non aveva considerato che l’appello era stato da lui proposto non in qualità di procuratore distrattario, ma di parte processuale.
La Suprema Corte ha ritenuto tale motivo fondato, affermando che anche quando l’avvocato agisce in difesa di sé stesso, il giudice gli dovrà liquidare i compensi professionali secondo le regole della soccombenza e delle tariffe professionali, non venendo meno la natura professionale dell’attività svolta.
Per tal motivo, la Corte ha accolto il ricorso rinviando al Tribunale di Napoli Nord.
Per ulteriori approfondimenti in materia si rinvia ai seguenti contributi pubblicati in Rivista:
COMPENSO AVVOCATO: L’ACCORDO CON IL CLIENTE DEVE AVERE FORMA SCRITTA AD SUBSTANTIAM
NON HA RILIEVO LA DISCIPLINA INTRODOTTA DALL’ART. 13, COMMA 2, L. N. 247/2012
Ordinanza | Corte di Cassazione, Pres. Giusti – Rel. Guida | 07.12.2023 | n.34301
COMPENSO AVVOCATO: È DOVUTO ANCHE SE GLI ATTI DI CAUSA NON SONO STATI PERSONALMENTE REDATTI DAL PROFESSIONISTA
TANTO IN CONSIDERAZIONE DEL FATTO CHE IL RAPPORTO PROFESSIONALE SI È COMUNQUE INSTAURATO CON LA PROCURA ALLE LITI
Ordinanza | Cass. civ., Sez. II, Pres. Manna – Rel. Caponi | 24.05.2023 | n.14283
COMPENSO AVVOCATO: SÌ AL RICORSO PER DECRETO INGIUNTIVO IN DANNO DEL CLIENTE
LA PARCELLA DOVRÀ ESSERE MUNITA DEL PARERE DI CONGRUITÀ DELL’ORDINE
Sentenza | Corte di Cassazione, SS.UU., Pres. Curzio – Rel. Doronzo | 08.07.2021 | n.19427
COMPENSO AVVOCATO: LA PRESCRIZIONE DEL CREDITO PROFESSIONALE DECORRE DAL DEPOSITO DELLA SENTENZA
QUESTO È IL MOMENTO IN CUI DEVE INDIVIDUARSI L’ESAURIMENTO DELL’INCARICO CONFERITO
Ordinanza | Corte di Cassazione, III. sez. civ., Pres. Armano – Rel. Rossetti | 21.02.2020 | n.4595
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