Articolo di approfondimento a cura dell’Avv. Serena Conte del Foro di Milano
Il Governo ha decretato il blocco degli sfratti su tutto il territorio italiano. Il provvedimento è contenuto all’articolo 103 comma 6 del decreto legge del 17 marzo 2020, n. 18 (c.d. “Cura Italia”), che contiene una serie di misure economiche per far fronte alla crisi generata dal Coronavirus: «L’esecuzione dei provvedimenti di rilascio degli immobili, anche ad uso non abitativo, è sospesa fino al 30 giugno 2020».
La legge non permette in alcun modo la sospensione del pagamento del canone, ma consente agli inquilini in difficoltà di recedere in anticipo dal contratto per giusta causa, osservando il periodo di preavviso. In tutti gli altri casi è fatto salvo il diritto del proprietario di ricorrere alla procedura di sfratto per morosità.
Il decreto “Cura Italia”, interviene, di fatto, solo per le procedure di sfratto per morosità già pendenti, posticipandone gli effetti a dopo il 30 giugno, salvaguardando gli inquilini morosi.
Cosa accade, invece, a coloro che, toccati direttamente o di riflesso dall’emergenza Coronavirus, non riescano a corrispondere i canoni di locazione?
La legge non prevede alcuna possibilità di sospensione del pagamento del canone, se non – come già detto – facendo ricorso al recesso anticipato per giusta causa. In difetto del pagamento, alla ripresa dell’attività giudiziaria, i proprietari degli immobili potranno ricorrere alla procedura di sfratto per morosità e all’ingiunzione per ottenere il pagamento dei canoni dovuti.
Il decreto, invece, interviene a sostegno di quelle attività commerciali interessate dalla chiusura “forzata” per effetto del decreto dell’11 marzo, prevedendo all’articolo 65 un credito d’imposta pari al 60% dell’ammontare del canone di locazione del mese di marzo 2020. L’agevolazione però può essere richiesta solo per gli immobili rientranti nella categoria catastale C/1, quindi negozi e botteghe, e non per le attività che in questi giorni di emergenza sono rimaste aperte per effetto dei diversi decreti emanati dal Governo.
Per ulteriori approfondimenti si rinvia ai seguenti contributi pubblicati in Rivista:
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