Il Presidente della Sezione Fallimentare del Tribunale di Milano, con circolare del 15 aprile 2020 ha dettato le “Linee Guida di Comportamento” per i curatori, commissari, liquidatori, coadiutori, periti, avvocati difensori, onde disciplinare le attività giudiziali strategiche da compiersi, sia nel periodo di proroga della sospensione dei termini e delle udienze sino all’11 maggio 2020, sia per la c.d. fase B, vale a dire per il periodo compreso tra il 12 maggio ed il 30 giugno 2020.
Spicca, su tutte, la disposizione in tema di “riparti”.
Il Presidente, infatti, comunica che “la sezione, in persona di ciascun giudice ha ritenuto l’attività di ripartizione dei fallimenti URGENTE, ai sensi dell’art. 83 comma 3 DL 18 /2020, ciò alla luce della situazione di grave necessità finanziaria del Paese in generale sottolineata anche dal DL 23 dell’8.4.2020 2, nonché delle imprese, dei lavoratori, dei professionisti che compongono il ceto creditorio di qualunque procedura concorsuale , anche al fine di reimmettere in circolo immediatamente le risorse finanziarie recuperate dalle procedure concorsuali per evitare il grave pregiudizio soggettivo per i creditori che il ritardo nella trattazione di questa materia certamente determina”.
Conseguentemente il Presidente detta le modalità specifiche per la dichiarazione di esecutività del piano di riparto parziale o finale che sia, durante il periodo di sospensione, la cui esecuzione avviene attraverso i mandati telematici.
Il giudice al deposito del piano dovrà disporre che il Curatore provveda a dare tempestiva comunicazione del deposito del piano di riparto e del decreto che ordina il deposito a tutti i creditori ammessi al passivo, ai creditori in prededuzione non soddisfatti, a coloro che hanno proposto opposizione a mezzo PEC, avvertendoli esplicitamente che i documenti giustificativi sono consultabili presso il suo studio in via telematica previa richiesta e che, ESSENDO INTERVENUTA LA DECLARATORIA DI URGENZA ed essendoci problematiche di contenimento dei rischi pandemici, l’approvazione si deve svolgere con modalità che limitino i contatti interpersonali diretti.
Pertanto eventuali reclami o semplici osservazioni devono essere presentati con invio e deposito telematico , sia al curatore alla pec del fallimento che alla mail del curatore dal medesimo comunicata entro 15 giorni dalla ricezione della comunicazione del decreto che ordina il deposito in cancelleria con le modalità di cui all’art. 36 l.f. , non applicandosi la sospensione sino al 11.05.2020.
Il giudice dovrà disporre, poi, che il Curatore dia prova per via telematica delle comunicazioni effettuate ai creditori, anche ex art. 31-bis, comma 2, L.F., dando poi notizia di eventuali reclami od osservazioni pervenute alla PEC del fallimento o alla pec del curatore.
Il deposito delle citate prove deve avvenire, quando il curatore ha la sicurezza che il termine per il reclamo è decorso per tutti i creditori e deve essere accompagnato dalla richiesta di esecutività e di emissione del mandato telematico in unico corpo con il piano approvato.
Al fine di garantire la massima operatività, i curatori dovranno ripresentare i riparti depositati dal 23.febbraio 2020 e non ancora dichiarati esecutivi.
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La Circolare testimonia quanto sia delicato, nell’attuale congiuntura economico-sanitaria, il tema degli “incassi”, avvertito e sollecitato, in particolare dagli operatori del mondo “N.P.L.” che si troveranno a fronteggiare inevitabili crisi di liquidità per effetto della protratta sospensione delle attività giudiziali.
Quello della declaratoria di urgenza dei “riparti” è l’intervento sul quale diversi tribunali stanno spostando il proprio focus.
Sull’esecuzione dei mandati, peraltro, alcuni Uffici hanno già predisposto protocolli per la gestione esclusivamente telematica delle operazioni.
Su tutti, si segnala la disposizione presidenziale del Tribunale Fallimentare di Napoli del 31 marzo 2020, già oggetto di pubblicazione su questa Rivista.
Per ulteriori approfondimenti è possibile poi consultare il seguente contributo:
COVID-19 ED NPL: Ripartire (le somme) per “ripartire”
Esecuzioni individuali e concorsuali tra “stallo” del sistema giustizia e crisi di liquidità. “Best practices”
Articolo Giuridico | Ex Parte Creditoris | 07.04.2020 |
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