ISSN 2385-1376
Testo massima
A seguito dell’esperimento infruttuoso di cinque aste andate deserte, è da ritenersi assolutamente ingiusto e inaccettabile un ulteriore ribasso del prezzo, che da un lato comporterebbe la svendita a un prezzo vile della proprietà della parte debitrice e la consequenziale applicazione in caso di aggiudicazione del disposto di cui all’art.586 primo comma cpc, in quanto l’eventuale prezzo così come ridotto sarebbe “notevolmente inferiore a quello giusto“, e dall’altro – il rischio di danneggiare lo stesso ceto creditorio.
Così si è pronunziato il Giudice dell’Esecuzione del Tribunale di Roma sezione distaccata di Ostia, che ha ritenuto che tale situazione è causa della crisi economica in cui è venuta a trovarsi l’Italia e conseguentemente il mercato immobiliare, che ha ad oggetto un bene notoriamente preso di mira da sempre più pesanti imposte ed oneri, diretti ed indiretti.
Per tale motivo, tenuto conto degli anni già trascorsi dall’inizio della gravissima crisi economica, il Tribunale ha sospeso le vendite, ritenendo ottimisticamente congruo un differimento di dodici mesi per tentare una nuova asta a un prezzo diverso e migliore.
Testo del provvedimento
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Numero Protocolo Interno : 407/2013