AMMORTAMENTO “ALLA FRANCESE”
In materia di mutui, il metodo di ammortamento alla francese comporta che gli interessi vengano calcolati unicamente sulla quota capitale via via decrescente e per il periodo corrispondente a quello di ciascuna rata. In altri termini, nel sistema progressivo ciascuna rata comporta la liquidazione ed il pagamento di tutti ed unicamente degli interessi dovuti per il periodo cui la rata stessa si riferisce. Tale importo viene quindi integralmente pagato con la rata, laddove la residua quota di essa va già ad estinguere il capitale. Ciò non comporta capitalizzazione degli interessi, atteso che gli interessi conglobati nella rata successiva sono a loro volta calcolati unicamente sulla residua quota di capitale, ovverosia sul capitale originario detratto l’importo già pagato con la rata o le rate precedenti, e unicamente per il periodo successivo al pagamento della rata immediatamente precedente. Il mutuatario, con il pagamento di ogni singola rata, azzera gli interessi maturati a suo carico fino a quel momento, coerentemente con il dettato dell’art. 1193 c.c., quindi inizia ad abbattere il capitale dovuto in misura pari alla differenza tra interessi maturati e importo della rata da lui stesso pattuito nel contratto.
USURA
Ai fini dell’applicazione dell’art. 644 c.p., e dell’art. 1815 c.c., comma 2, si intendono usurari gli interessi che superano il limite stabilito dalla legge nel momento in cui essi sono promessi o comunque convenuti, a qualunque titolo, quindi anche a titolo di interessi moratori.
La verifica relativa all’usurarietà va condotta tanto con riferimento agli interessi compensativi, quanto con riferimento agli interessi di mora, autonomamente considerati, e che in entrambi i casi, ai fini della suddetta verifica, occorre considerare nel rispetto del dettato dell’art. 644 co. 4^ c.p., non solo l’interesse nominale, ma tutte le voci, comunque denominate che concorrono a determinare il costo complessivo del denaro (con esclusione di imposte e tasse).
Questi i principi ripresi dal Tribunale di Palermo, Giudice Rachele Monfredi, con la sentenza del 20 gennaio 2020.
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