Il decreto fiscale, convertito in legge lo scorso mese di dicembre, ha nuovamente modificato il regime di utilizzo del contante. L’art. 18 del D.L 26 ottobre 2019 n. 124 infatti prevede che con decorrenza dal 1° luglio 2020 e fino al 31 dicembre 2021 l’importo massimo oltre il quale non è consentito l’uso del contante è fissato in € 2.000,00 (pertanto nel suddetto arco temporale l’uso del contante è consentito solo per pagamenti e/o versamenti sino all’importo di €. 1.999,99). Per il money transfer, la soglia massima resta fissata a 1.000 euro. Fino allo scorso anno il limite all’uso dei contanti era fissato a 3.000 euro.
Non solo, perché oltre a ridurre il limite per i pagamenti con denaro contante, ha fissato un ulteriore paletto: dal 1° gennaio 2022 si passerà a 1.000 euro (pertanto a partire del 1° gennaio 2022 l’uso del contante è consentito solo per pagamenti e/o versamenti sino all’importo di €. 999,99).
Nel caso di uso di contanti in misura superiore si rischia l’applicazione di sanzioni pesanti per ambedue le parti dell’operazione, che possono arrivare fino a 50.000 euro per operazione. Le sanzioni in caso di violazione del limite all’utilizzo dei contanti sono state recentemente riformate dal D.Lgs. 90/2017.
L’obiettivo è quello di rendere maggiormente conveniente l’uso di mezzi di pagamento tracciabili, e limitare il più possibile l’uso di moneta liquida.
Tale limite comporta che fino a 1.999 euro è possibile dare soldi in contanti ad un’altra persona/azienda; da 2.000 euro in su è necessario l’utilizzo di strumenti tracciabili (bonifico bancario, carta di credito, ecc.) per poter trasferire risorse da un soggetto ad un altro. Anche sull’importo previsto nel caso di pagamenti superiori al nuovo limite sono da segnalare alcune novità introdotte dal Decreto Fiscale 2020.
Nell’ultimo anno c’è stata una stretta sui contanti su più fronti: dal 1° settembre le banche sono tenute a segnalare, infatti, all’Agenzia delle Entrate anche le operazioni fino a 1.000 euro, nel caso di superamento del limite mensile di 10.000 euro, in linea con le indicazioni dell’Unità di Informazione Finanziaria per l’Italia.
Dall’analisi dei rischi di riciclaggio e di finanziamento del terrorismo in Italia, pubblicata il 12 giugno 2019 dal Ministero dell’Economia e delle Finanze, emerge che l’uso del contante si conferma ancora generalizzato e questo rappresenta un fattore di rischio per il riciclaggio e l’evasione fiscale.
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