ISSN 2385-1376
Testo massima
«La Commissione tributaria centrale non ha annullato, né dichiarato estinto, né modificato il debito che il signor Diego Armando Maradona ha con l’erario italiano».
Questo è quanto si apprende dalla sentenza pronunciata dalla Commissione Tributaria Centrale di Napoli del 01/02/2013.
La controversia, com’è noto, nasce da alcuni avvisi di accertamento notificati alla società sportiva calcio Napoli ed in particolare ad alcuni giocatori tra cui il pibe de oro.
Gli accertamenti venivano impugnati dai due ex calciatori brasiliani Careca ed Alemao, ma non veniva impugnati quelli notificati a Maradona che restava inerte e, solo in seguito alla comunicazione con cui la S.S.C. Napoli dichiarava di aver definito la lite (nei confronti dei predetti), chiedendo venisse dichiarata l’esitinzione del giudizio, interveniva Diego Armando Maradona chiedendo di condividere con la S.S.C. Napoli il giudizio di definizione della controversia.
Ma la Corte non ci sta e rigetta l’intervento proposto dai legali del calciatore definendo CONSOLIDATA l’obbligazione tributaria nei suoi confronti per non aver impugnato l’avviso di accertamento notificatogli e rimanendo per l’effetto estraneo al giudizio.
La Corte rincara la dose precisando che: «il condono definisce soltanto le obbligazioni tributaria del contribuente che ne faccia richiesta. Rispetto a tale situazione Maradona non ha titolo per invocare alcuna estensione del giudizio», e di fatto «il condono della società non può estendersi al calciatore, che avrebbe potuto a sua volta accedere al condono se avesse ritenuto di contestare tempestivamente l’accertamento».
Ma la vicenda non si chiuderà in questa sede considerato che l’Agenzia delle Entrate ha dichiarato di valutare di “avviare azioni legali, anche in sede civile, a tutela della propria immagine” per la “reiterata diffusione di notizie inesatte” da parte dei legali dell’ex giocatore i quali avevano urlato a gran voce il ritorno di Maradona in Italia da uomo libero“.
Dall’altro lato anche Maradona vuole essere risarcito “Maradona – aveva detto l’avvocato Pisani – è finalmente libero dall’incubo del fisco e dalle strumentalizzazioni a suo carico e ha dato mandato di agire in giudizio nei confronti dell’Agenzia delle Entrate e dell’Agente di riscossione per chiedere il risarcimento dei danni personali, all’immagine, patrimoniale e da perdita di chance subiti in questi anni di persecuzione con cartelle pazze: risarcimento per una somma quanto meno equivalente alla stessa pretesa ingiustamente addebitatagli, e cioè 40 milioni di euro“.
Insomma, il contenzioso di circa 40 milioni di euro non è ancora chiuso e il ritorno di Maradona in Italia???
Testo del provvedimento
In allegato la sentenza della Commissione Tributaria Centrale di Napoli.
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Numero Protocolo Interno : 69/2013