In materia di prova, il giudice del merito può porre a fondamento della propria decisione una perizia stragiudiziale, anche se contestata dalla controparte, purché fornisca adeguata motivazione di questa sua valutazione, attesa l’esistenza, nel vigente ordinamento, del principio del libero convincimento del giudicante. Non è dunque vietato al giudice del merito, nella valutazione di tutti gli elementi sottopostigli e sempre che ne dia adeguata ragione, di porre a base della propria decisione una perizia stragiudiziale di parte – anche se impugnata dall’avversario e nonostante il suo valore di mera allegazione defensionale invece che di mezzo di prova legale – qualora essa contenga dati o considerazioni ritenute rilevanti ai fini della decisione.
Infatti, l’elencazione delle prove civili contenuta nel codice di rito non è tassativa, dovendo ritenersi ammissibili le prove atipiche, la cui efficacia probatoria è quella di presunzioni semplici ex art. 2729 c.c. od argomenti di prova ex art. 116 comma 2 c.p.c., utili a orientare il libero convincimento del giudice.
Questo è il principio espresso dalla Corte di Appello di Bologna, Pres. De Cristofaro – Rel. Morlini, con la sentenza n.88 del 16 gennaio 2024.
Per ulteriori approfondimenti in materia si rinvia ai seguenti contributi pubblicati in Rivista:
CONSULENZA DI PARTE: È UN’ALLEGAZIONE DIFENSIVA DI CARATTERE TECNICO PRIVA DI VALORE PROBATORIO
IL GIUDICE NON È TENUTO A CONFUTARNE IL CONTENUTO QUALORA INTENDA PORRE A BASE DEL PROPRIO CONVINCIMENTO CONSIDERAZIONI CON ESSO INCOMPATIBILI
Ordinanza | Corte di Cassazione, Pres. De Masi- Rel. Di Pisa | 01.12.2023 | n.33504
USURA: LA PERIZIA DI PARTE NON HA ALCUN VALORE PROBATORIO
COSTITUISCE SEMPLICE ALLEGAZIONE DIFENSIVA A CONTENUTO TECNICO
Sentenza | Cassazione Civile, Sezione Prima, Pres. Forte – Rel. Nazzicone | 06.08.2015 | n.16552
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