Testo massima
4 settembre 2014
Affidata ad un comunicato stampa
l’iniziativa dell’On.le Michela Rostan (PD) per rendere più equa la disciplina
del pignoramento delle retribuzioni dovute ai privati e dei trattamenti di
pensione, con il deposito di una proposta di legge volta a rivederne fortemente
i limiti.
L’obiettivo, si legge tra le
righe del comunicato, è quello di adeguare il procedimento di pignoramento ai
canoni di equità e di progressività del contributi forniti dal cittadino alla
cosa pubblica.
L’attuale disciplina, ripercorsa
nella presentazione della proposta di legge del 23 giugno 2014, è stata oggetto
di recente di un vivo dibattito giurisprudenziale, sfociato nella ormai nota
sentenza della Cassazione n. 18755 del 7 agosto 2013, la quale, con riferimento
alle pensioni, ne ha sancito il limite di pignorabilità in misura di un quinto della parte eccedente il c.d. “minimo
vitale”, fissato dalla Suprema Corte in euro 525,89.
Il Sistema presta il fianco a
numerose critiche in termini di equità e progressività, atteso che il medesimo
limite del “quinto” viene applicato a qualunque livello di pensione, senza
distinzione alcuna tra “scaglioni” o altri sistemi idonei a garantirne la
progressività.
In tale ottica, l’evidente differenza
di incidenza di un tale “congegno” su una pensione di (ad es.) 800 euro e su
quella da 6.000 euro necessita di un correttivo, sia nel segno di equità e
progressività, sia sul versante della tutela del creditore, “obbligato”, anche
a fronte di una ingente disponibilità economica del debitore, a limitare oltremodo
le proprie pretese di soddisfazione.
La proposta di legge, che a breve
sarà calendarizzata e che si prefigge di equiparare
il trattamento sia per le pensioni che per le retribuzioni, con una disciplina
unitaria, prevede due correttivi, che vanno a modificare l’art. 545 cpc, e
precisamente:
1)
l’innalzamento del tetto di impignorabilità
(c.d. “minimo vitale”) ad euro 800 mensili;
2)
la creazione di due “scaglioni”, per effetto dei
quali la pensione e/o retribuzione saranno pignorabili nella misura di 1/5, se
l’importo mensile percepito dal debitore sia superiore ad euro 800, e fino ad
euro 5.000, e nella misura di 1/4 per importi mensili superiori ad euro 5.001.
La seguente tabella sintetizza l’intervento
prospettato dal deputato Rostan:
Importo |
Limite |
Euro 800,00 |
Impignorabile |
Da euro 801,00 ad euro 5.000,00 |
Pignorabile nella misura di 1/5 |
Oltre euro 5.000,00 |
Pignorabile nella misura di 1/4 |
Di seguito il testo del comunicato stampa, in allegato la proposta di
legge in formato integrale.
****
ROSTAN (PD): PRESTO INCARDINATA DISCUSSIONE SU PDL DI RIFORMA NORME PIGNORAMENTO PENSIONE. E’ OPPORTUNO GARANTIRE MAGGIORE EQUITA’ E GIUSTIZIA SOCIALE ANCHE PER PENSIONATI E DIPENDENTI
Ho depositato una proposta di legge di riforma dell’art. 545 cpc, con l’obiettivo di rendere più equo e giusto il procedimento di pignoramento delle pensioni e dei redditi da lavoro dipendente e tanto nel rispetto di quanto stabilisce la nostra Costituzione in materia di progressività del contributo che ciascun cittadino deve dare alla vita pubblica del Paese. Non è accettabile che, specie in questa fase di perdurante crisi economica e sociale, la legge tratti in modo formalmente identico situazioni sostanzialmente diverse. Oggi non v’è alcuna differenza nella condizione processuale tra chi percepisce una pensione di 600 euro al mese e chi ne percepisce una di 6.000 euro al mese: entrambi i soggetti possono subire un pignoramento limitato al quinto dell’importo percepito. Con la mia proposta di legge, invece, ho chiesto di innalzare il limite minimo di impignorabilità della pensione da euro 525,00 ad euro 800,00 e fino a 1000,00 in casi particolari e su disposizione del Giudice dell’Esecuzione. Ho previsto, inoltre, l’applicazione di un’aliquota del limite di pignorabilità crescente, ispirata ai principi di progressività del nostro ordinamento. Mi auguro che presto la Commissione Giustizia possa esaminare il testo del ddl e trasformarlo in Legge in tempi rapidi. Forniremmo un servizio alle fasce più deboli della nostra popolazione ed al tempo stesso renderemmo il sistema delle procedure esecutive presso terzi più equo e giusto.
Testo del provvedimento
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